sabato 1 ottobre 2016

«Ammiro ed invidio l’umiltà di san Francesco d’Assisi». Il Poverello nelle "memorie" di Santa Teresa di Lisieux che visitò Assisi il 24 novembre 1887

Nel giorno in cui la liturgia fa memoria di santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo (Alençon, 2 gennaio 1873 - Lisieux, 30 settembre 1897), canonizzata nel 1925, Dottore della Chiesa (1997), patrona dei missionari (1927) e di Francia (1944), piace pubblicare questo post di Andrea Vaona per bibbiafrancescana.org a cui si rimanda per la lettura integrale. 
Stupiscono nelle sue parole l'ammirazione e addirittura l'invidia per l'umiltà di san Francesco (Manoscritto "B", 251), ma del resto - come qualcuno ha detto - «il cristianesimo si comunica per invidia, è sempre stato così» (Julián Carrón, Solo il divino può "salvare" l'umano, in: «Può un uomo nascere di nuovo quando è vecchio?». Esercizi della Fraternità di Comunione e Liberazione, Rimini 2010, p. 25). 


Giovedì 24 novembre 1887 una ragazzina francese di 14 anni è in visita ad Assisi. Accompagnata dai familiari.
Quattro giorni prima aveva avuto il privilegio di incontrare a Roma il papa, Leone XIII, nella speranza di ottenere il permesso di entrare in Carmelo prima dei canonici 18 anni. Cauta è la risposta di Leone XIII; ma dopo quattro mesi Teresa entrerà nel Carmelo di Lisieux, dove l’hanno preceduta due sue sorelle (e lei non sarà l’ultima).

Della visita ad Assisi ricorda nel suo diario (manoscritto “A”, n. 181):
«Dopo aver visitato i luoghi profumati dalle virtù di san Francesco e di santa Chiara, avevamo terminato con il monastero di sant’Agnese, sorella di santa Chiara…».
Chissà che sorpresa per Francesco e Chiara lì “dormienti” riconoscere tra la folla quel giglio di santità che sarebbe diventata Teresa Martin, oggi santa Teresa di Gesù Bambino, vergine e dottore della Chiesa. Chissà cose le hanno suggerito nel suo cuore le vicende di Francesco e Chiara, per arricchire un animo già infiammato nel carisma carmelitano…

Per san Francesco la giovane carmelitana sr. Thèrèse avrà sempre parole particolari di devozione. Come nel manoscritto “B” (n. 251) quando apre il suo cuore ad un desiderio “impossibile”...

... il resto puoi leggerlo qui


A laude di Gesù Cristo e del poverello Francesco. Amen.

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