François-Léon Benouville (1821-1859) Saint Francois d'Assise, transporté mourant à Sainte-Marie-des-Anges, bénit la ville d'Assise (1226) 1853, olio su tela cm 93x240 Parigi, Musée d'Orsay |
La Compilazione di Assisi (conosciuta anche come Leggenda perugina) riferisce così della benedizione che Francesco rivolse alla sua Città (5: FF³ 1546):
Sempre durante la sua dimora in quel palazzo, sentendo Francesco di peggiorare di giorno in giorno, si fece portare alla Porziuncola in barella, giacché non avrebbe potuto cavalcare per l’aggravarsi della sua malattia.
Quando i frati, che lo portavano giunsero vicino allo ospedale, disse loro di posare la barella per terra, ma voltandolo, in modo che tenesse il viso rivolto verso la città di Assisi: egli aveva perduto quasi del tutto la vista, per la gravissima lunga infermità d’occhi. Si drizzò allora un poco sulla lettiga e benedisse Assisi con queste parole: «Signore, credo che questa città sia stata anticamente rifugio e dimora di malvagi iniqui uomini, malfamati in tutte queste regioni. Ma per la tua copiosa misericordia, nel tempo che piacque a te, vedo che hai mostrato la sovrabbondanza della tua bontà, così che la città è diventata rifugio e soggiorno di quelli che ti conoscono e danno gloria al tuo nome e spandono profumo di vita santa, di retta dottrina e buona fama in tutto il popolo cristiano.
Io ti prego dunque, o Signore Gesù Cristo, padre delle misericordie, di non guardare alla nostra ingratitudine, ma di ricordare solo l’abbondanza della tua bontà che le hai dimostrato. Sia sempre, questa città, terra e abitazione di quelli che ti conoscono e glorificano il tuo nome benedetto e glorioso nei secoli dei secoli. Amen».
Detta che ebbe questa preghiera, fu trasportato a Santa Maria della Porziuncola.
Cesare Sermei, San Francesco morente benedice la città di Assisi, 1640 Assisi, Museo Diocesano |
A laude di Gesù Cristo e del poverello Francesco. Amen.
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