lunedì 26 settembre 2016

Il cordone di san Francesco a san Domenico in un affresco di Francesco Providoni nel Chiostro grande del Convento della Porziuncola

Parlando in un precedente post (il primo di questo blog) della devozione alla corda di san Francesco, si accennava all'incontro tra Francesco e Domenico di Guzman quando il fondatore dei Frati Predicatori (più tardi detti appunto Domenicani) lo pregò «che si degnasse di cedergli la corda di cui era cinto. Francesco - narra il Biografo - si mostrava restio, rifiutando con umiltà pari alla carità con cui Domenico insisteva. Tuttavia vinse la santa perseveranza del richiedente, che cinse la corda sotto la tunica interiore con grandissima devozione» (2Cel 150: FF 734).

All'episodio è dedicato uno degli affreschi del ciclo realizzato tra il 1666 e il 1682 dal pittore bolognese domiciliato in Assisi Francesco Providoni (1633-1703) nel cinquecentesco Chiostro grande del Convento della Porziuncola in Santa Maria degli Angeli di Assisi (cf Silvestro Nessi, Il perdono di Assisi, Santa Maria degli Angeli-Assisi, Porziuncola, 2002, p. 331). 


Sotto la scena, "sponsorizzata" - come da stemma gentilizio e scritta - da certo "Gioseppe Liberati da Bevagna", fu dipinta la seguente iscrizione tratta dagli Annales Minorum del francescano e storico irlandese Luca Wadding (1588-1687) che così viene trascritta dal Nessi (pp. 332-333): 
Doppo essere stato il P. S. Franceso in diverse parti del mondo operando molti miracoli, e propagando la Religione, e la fede celebra in / questo s. luogo il Capitolo delle stuore fa’ strettissima amicitia col P. S. Domenico dal quale ricercato le da’ la sua corda, con la quale andò / poi cinto sotto la veste esteriore / Wading, 1219
A laude di Gesù Cristo e del poverello Francesco. Amen. 

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